lunedì 31 gennaio 2011

Il tatuaggio.

Sono sotto le mani di un tatuatore.
Ancora.
Non vedo cosa sta facendo; dietro le mie spalle sento solo il ronzìo della macchina, e il lieve incidere dell'ago sotto la mia pelle. Sento del liquido colare sulla mia schiena, sacra cascata di inchiostro e sangue, in una visione mistica che immagino tinta di rosso.
Nessuno specchio, nessun disegno.
Quando mi alzo, non mi rivesto: qualcuno saprà raccontarmi quale segno indelebile troneggia stavolta sulla mia schiena.
Fa caldo fuori, un caldo tremendo. Nessuno fa caso al fatto che sono mezza svestita. Nessuno dice nulla. Nessuno mi guarda. Forse sono trasparente.
Nel dubbio, decido di mangiare un gelato. Mi fermo vicino a una fontana e comincio a mangiare guardando la folla. Finché qualcuno si ferma, mi guarda e mi dà uno specchio.
Sulla mia schiena, un gigantesco tribale nero, che copre come un paio di ali atrofiche l'intera apertura delle mie spalle.Cancellando la rosa che c'era prima.
E io mi chiedo che fine ha fatto il mio passato, cancellato dalle linee squadrate e pulite di un presente senza sofferenza ma anche senza significato.
Dreamed by: Co.

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