lunedì 14 novembre 2011

La donna senza valigia.

Sono la donna con la valigia, io. Per chi non lo sapesse io e il mio trolley semirigido rosso brillante con graffi neri ormai indelebili, siamo i più assidui frequentatori della tratta alta velocità tra Milano e Bologna e di altri non-luoghi ameni, quali autogrill dimenticati nella nebbia,  sale fumatori degli aeroporti, e tangenziali vista mare. Viaggi di andata e ritorno. Ma sarebbe meglio dire di ritorno e ritorno. Perchè ritornare a casa è quello che faccio da una vita. E per qualche motivo, ovunque io sia, la mia casa è sempre altrove.
Detto questo stanotte io e la mia valigia stiamo tornando a casa. A Bologna. Ma le strade che percorro a piedi assomigliano in modo inspiegabile ai vialetti silenziosi di quell'altra mia casa, quella dei miei, al mare. Incontro un po' di  persone, persone di Milano e mi fermo a salutare. E si vede che in tutta questa confusione di case e di città, qualcosa mi sfugge. La mia valigia. Mi guardo indietro e all'improvviso lei non c'è più. E non capisco come sia possibile. Torno indietro di qualche metro e non la trovo. Mi affaccio dietro l'angolo, sbircio sotto le auto parcheggiate, come se avessi perso un cucciolo indisciplinato. Niente. Qualcuno deve avermela rubata. E allora mi concentro, ricaccio indietro le lacrime e mi dico che in fondo era solo una valigia. E che in fondo dentro c'erano solo dei vestiti. Mi passa per la testa come un fulmine l'idea che da questo momento sarò più libera e i miei viaggi più leggeri. È un pensiero illuminante. Ma è solo un attimo. Perchè quelle erano le mie cose e qualcuno mi ha derubato. E all'improvviso è come se in quella valigia, tra calzini e magliette, ci fossero i miei polmoni, le mie braccia, le mie orecchie e le dita dei miei piedi. È inammissibile che me la sia lasciata portare via così. Eppure chissà, magari è solo tornata a casa. 

Dreamed by: Monsters

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