giovedì 22 marzo 2012

Scimmia, di Parco Cane.



Me ne sto di fronte all'ascensore. Aspetto che arrivi. 
Arriva.
Dentro, dietro le porte d'acciaio che si aprono, c'è una scimmietta.
E' magra come se avesse la scimmia.
Te l'immagini, una scimmia con la scimmia?
E' secca come un torsolo di mela, più che magra. E dello stesso colore di quel torsolo, ma dopo due ore di ossidazione al sole.
Insomma, non è che sia proprio una bella scimmia. Del resto, quando mai lo è, bestia d'una bestia?
Ha un proprietario, ma quell'essere inutile non si palesa. Forse ha la scimmia pure lui, ma non quella che vedo io, un'altra.
Cioè, io non lo vedo, ma forse è solo uno che manco si vede anche se lo si guarda.
La scimmietta, che chiameremo Ginetta, mi sorride vampira.
E ce l'ha con me.
Ginetta mi tende la manina della zampina, ma tutti questi diminutivi e vezzeggiativi mi hanno rotto e la manina se la tenga pure, io la mia non gliela do.
Quella se ne frega del mio rifiuto e cerca di saltarmi in braccio, anzi, di baciarmi sul collo.
Mi ritraggo sudato. le porte dell'ascensore si chiudono e scappo come un leprotto inseguito -guarda caso- da una scimmia succhiasangue.
Corro, mi volto, corro, mi volto, corro, mi volto e mi vedo inseguito da mia cugina truccata come un ultrans, in altre parole: una specie di ragioniere brasiliano con le tette all'altezza delle spalle, che fa il tifo durante una partita di calcio al Maracanà.
Ha un'enorme banana gonfiabile in mano e una bandiera di una squadra carioca per vestito.
Santodio, vorrei chiedere aiuto, ma le parole non escono, solo fiato spento.
Purtroppo, corro voltato e vado a sbattere contro un palo della luce spenta.
Spento il fiato, spenta la luce, è accesa solo la sveglia. 
Già, la capocciata l'ho presa per davvero, contro la trave della mansarda dove sta la mia stanza da letto, reagendo alla sveglia. 
Che, senza cuore, ma con le batterie in ordine, mi richiama al mio, di ordine.
La spengo con un rutto (è una sveglia sensibile alla voce, oggi le fanno così). E torno a sognare. La prossima volta vi dico cosa.

Dreamed by: Parco Cane.

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