mercoledì 16 febbraio 2011

I mestieri.

Questa casa non è un albergo; però sicuramente è un porcile.
Santo cielo, quant'è che non facciamo le pulizie? Raccatto la mia coinquilina e ci mettiamo la divisa delle grandi occasioni: fiocco in testa, guanto di gomma, spazzolone.
E via, scattare, come piccoli soldati antiacaro.
Dopo due ore siamo ancora alla cucina, il che è strano perché di solito ci vuole molto meno tempo; sarà per il fatto che questa casa è molto più grande di come me la ricordavo. Cazzo, sarà almeno dieci volte più grande.
E questa... aspetta, questa non è la mia cucina. Queste sono le cucine interrate di un edificio molto più grande.
Ecco perché fa così buio.
Ma questo non spiega perché pulisco con una scopa di saggina, invece che con un aspirapolvere.
Salgo le scale e lo scopro: stavo pulendo con doveroso olio di gomito le cucine di un castello.
Ma non posso perder tempo in queste cazzate; devo pulire, ed è il momento dei bagni.
Apro la porta e in bagno c'è Mike Patton. Che canta. Nel suo frac bianco.
Pensavo che il giorno che l'avrei incontrato in sogno sarebbe stato un sogno erotico.
E invece non lo è.
Ecco, è qui che comincio a pensare che c'è qualcosa di veramente strano.
Dreamed by: Co.

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