martedì 8 febbraio 2011

Il ritorno

Sto tornando a casa. La prima. Quella dei miei genitori. Quando arrivo loro non ci sono. So che torneranno, nel frattempo ho la chiave per entrare. Una chiave piccola, storta, marcia: è difficile farla entrare nella serratura. E quando ci riesco si spezza. Non sono sola. C'è un uomo con me, nel sogno sembrerebbe un fidanzato. Avrà più di 50 anni e ho la sensazione che la sua presenza mi pesi addosso in maniera insostenibile eppure non ho il coraggio di dirglielo. Sono io che l'ho portato con me, nessuno mi ha costretto. Poi, sono in una stanza con il letto sfatto. Forse ci ho dormito, con lui, forse dovrei mettere in ordine prima che i miei tornino. Forse dovrei risparmiare almeno a loro certe verità di cui io stessa mi vergogno: ho dormito in casa loro con un uomo che ha 30 anni più di me, che per quanto mi riguarda potrebbe essere un perfetto estraneo e che naturlamente non amo, neanche un po'.  
All'imporvviso mi rendo conto che la casa è allagata, sul pavimento ci saranno 20 cm d'acqua, mi arriva alle caviglie, in piccole onde, bagna ogni cosa. Ma che sta succedendo, così non va. 
La chiave spezzata, la casa allagata, il letto sfatto, e un uomo che potrebbe essere mio padre e che mi infastidisce terribilmente e che mi porto dietro e non so perché. Che disastro sono, che delusione. 

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